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A


Analgesia Sedativa

Vedi Sedazione Cosciente.

Ascesso

L'ascesso è un accumulo di pus localizzato in una cavità formata dalla distruzione tissutale. In odontoiatria l'ascesso dentale è una delle principali cause del mal di denti. Dunque, l’ascesso dentario, inteso come raccolta purulenta di pus, interpretando per pus il coacervo di cellule del sistema immunitario che abbiano fagocitato batteri ed eventuali altri agenti patogeni e che si raccoglie in una cavità spesso formatasi nell’immediatezza di un’infezione.

Sintomi: dolore pulsante, gonfiore delle guance e/o delle gengive, mobilità dentale, impossibilità di masticare.

 

 

B


Bruxismo (o Digrignamento)

Continuo e involontario sfregamento tra i denti che il paziente esercita soprattutto la notte, è dovuto principalmente a stati depressivo/ansiosi o da stress diurni.

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C


Carie del dente

La carie dentaria (dal latino careo, "essere privo") è una malattia degenerativa dei tessuti duri del dente (smalto, dentina), che origina dalla superficie e procede in profondità fino alla polpa dentale.

La carie non interessa i tessuti molli del dente (la polpa): pulpiti, dunque, e parodontiti apicali di origine dentaria non costituiscono forme di carie ma ne rappresentano, piuttosto, una complicanza.

La carie, una volta che lo stimolo infettivo si avvicina alla camera pulpare, stimola la polpa stessa alla propria difesa con la formazione di dentina chiamata terziaria; quando ciò non avviene il dente va incontro a necrosi (muore) dando origine all’ascesso.

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D


Devitalizzazione

Rimozione chimica e meccanica della polpa (viva o necrotica) e otturazione dei canali radicolari degli elementi dentari morti (causa di ascessi) oppure gravemente compromessi dalla carie.

Disgnazie

Presenza di squilibri a carico dell'occlusione dentale, come malocclusioni e affollamenti dentali, e della morfologia mascellare.

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E


Esfoliazione

La perdita fisiologica dei denti decidui.

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I


Igiene orale

L’insieme delle operazioni atte a mantenere pulita tutta la cavità orale.

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M


Malocclusione

È la posizione non corretta o un difetto di contatto tra i denti dell'arcata superiore e quelli dell'arcata inferiore. La malocclusione, oltre che ridurre l'efficienza della masticazione, interferisce nell'escursione della mascella e può dar luogo a problemi per quanto riguarda la fonazione, la respirazione, la masticazione e la deglutizione, oltre che disturbi dell’ATM (Articolazione Temporo-Mandibolare) con possibili alterazioni posturali.

Morte del dente

Un processo cariogeno a carico del dente provoca un graduale stato infiammatorio della polpa dentale. Con l'avanzare della carie verso la camera pulpare aumenta la gravità dell'infiammazione dei tessuti pulpari.

Tale processo, sfortunatamente, non è reversibile come in altri distretti corporei e progressivamente si tramuta in uno stato di necrosi o morte della polpa dentale.

In tal caso unico rimedio è la devitalizzazione, che consiste nell’asportazione della parte vitale e la conseguente sostituzione di un materiale inerte che occupa questo spazio lasciato vuoto.

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O


Occlusione dentale

Insieme dei rapporti che assumono tra loro le superfici masticatorie dei denti nell'atto di chiudere le arcate dentarie. Quando i normali rapporti sono alterati si parla di malocclusione.

Ortodonzia

Ortodonzia significa letteralmente ''denti dritti''.

È la branca dell'odontoiatria che si occupa della diagnosi, prevenzione e terapia: dei disallineamenti dentali che provocano alterazioni dell'estetica del sorriso, delle condizioni disfunzionali dell'apparato masticatorio, dei disturbi di crescita dei mascellari e di sviluppo della dentizione.

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P


Parodontopatie

Le parodontopatie sono affezioni morbose a carattere progressivo a carico dei tessuti del parodonto.

L'origine si può ascrivere a fattori locali (placca batterica, tartaro, infezioni, traumi occlusali) e generali (disendocrinie, emopatie, carenze vitaminiche o proteiche o minerali, tossicosi, ecc...). Si distinguono in parodontopatie superficiali (gengiviti) e parodontopatie profonde (parodontiti e periodontosi). La terapia è locale, protesica e ortodontica, o chirurgica.

Parodontite/Piorrea (Malattia parodontale)

La desinenza –ite, in latino, significa flogosi, ossia infiammazione, per sottolinearne l’etiopatogenesi batterica e infettiva.

La Parodontite, colpisce il tessuto di sostegno del dente, il Parodonto. Essa era conosciuta anche col nome "volgare" di Piorrea, dal greco "puòn", marcio, pus e "roé", scorro.
Il termine Piorrea, quindi è il sintomo della Parodontite. È una malattia non ereditaria, ma che ha una familiarità notevole. Si eredita cioè la predisposizione alla malattia, non la malattia.
Esiste, tuttavia, una Parodontite Ereditaria, che colpisce solo il sesso femminile in età adolescenziale o preadolescenziale ed è caratterizzata dalla presenza di tasche parodontali in assenza di placca batterica e tartaro.

Placca batterica

Ammasso betterico-proteico  che si accumula nel cavo orale, e che in condizioni di acidità attacca lo smalto dei denti, dando luogo al primo stadio della carie.

Protesi dentale

Sostituzione artificiale di uno o più denti naturali o delle strutture associate. Per maggiori info clicca qui.

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S


Sbiancamento

L'uso di una sostanza ossidante (spesso associata all'applicazione di luce o, meno spesso, di calore) per schiarire lo smalto dentale. Per ulteriori info clicca qui (link: trattamenti estetici).

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Sedazione Cosciente

È la riduzione significativa della sensibilità al dolore indotta attraverso l'utilizzo di farmaci per via inalatoria che agiscono specificatamente sulle vie nervose.
Questo sistema permette il completamento ideale all'anestesia locale abitualmente utilizzata in odontoiatria.

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T


Tartaro

Sostanza amorfa composta da calcio fosfato, calcio carbonato, magnesio fosfato e altri elementi entro una matrice organica composta da epitelio desquamato, mucina, microrganismi ed altri frammenti; è la trasformazione della placca batterica in un substrato duro che si attacca al dente creando notevoli disagi.

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